La pandemia sta avendo un forte impatto sul nostro benessere psichico: è stata riconosciuta una nuova forma di disagio: l’ansia da limbo.
La sensazione di attesa, l’idea di dover sospendere ogni nostra attività, l’incertezza… Sentimenti questi, che ci hanno accompagnato in questi mesi e che ora hanno un nome: ansia da limbo. Sono stati gli psichiatri a battezzarla in questo modo, ma anche senza conoscerne il nome, ognuno di noi in un modo o nell’altro ha avuto modo di sperimentarla. Il periodo segnato dalla pandemia ci ha costretti a rimodulare le nostre abitudini, a vedere crollare le nostre certezze. Di conseguenza si è diffusa una forma di ansia del tutto nuova, ma cosa scatena questo disturbo e come si presenta?
Cos’è l’ansia da limbo
Insieme al già noto disturbo post-traumatico, sopraggiunto a causa del forte stress, è comparso un nuovo tipo di ansia. Quella che gli psichiatri hanno chiamato ansia da limbo, è infatti, un disturbo che gli specialisti hanno iniziato a riscontrare proprio in questi mesi. Subito dopo il lockdown, infatti, le diagnosi di stress e di ansia sono aumentate. Ma in cosa consiste esattamente questo disturbo?
L’ansia da limbo è caratterizzata dalla sensazione di stasi e può presentarsi anche con disturbi del ciclo sonno-veglia. Più che una generica sensazione di ansia, dunque, si presenta attraverso un senso di spaesamento e disagio. Tra i disturbi più comuni, inoltre, c’è anche la difficoltà di concentrazione che, di conseguenza, ha ricadute sia in ambito lavorativo che sociale.
Ansia da limbo: le cause
La difficile situazione che ci troviamo ad affrontare non è data soltanto dal pericolo che il virus rappresenta per la nostra salute. Le ripercussioni economiche, lavorative e sociali della pandemia si riflettono su ogni aspetto della nostra vita, non di meno sulla nostra psiche.
Questa sensazione ci porta a reagire in diversi modi: da una parte c’è chi si rassegna, finendo per subire passivamente gli avvenimenti. Dall’altra, invece, chi reagisce dando sfogo alla propria rabbia.
Ognuno di noi, però, continua a mandare avanti la sua vita aspettando. Aspettiamo che la ricerca riesca a sviluppare un vaccino efficace, che la quarantena finisca, che arrivi il risultato del tampone. In ogni frangente abbiamo tutti in comune una sola cosa: l’attesa. Un attesa costante, fermi ad aspettare che avvenga qualcosa, che la situazione subisca una svolta. Nella mente una sola domanda “Quando finirà?”.